Nel caos fiscale, viene stabilito che la rata aggiuntiva dell’Imu sarà pagabile entro il 24 gennaio. Non certo un gesto di cortesia del fisco, ma l’inevitabile necessità di tempo per aggiornare i conteggi
C’è una settimana di tempo in più, che per quanto poco sembri almeno concede un supplemento all’atto pratico. Qualcuno dev’essersi accorto che la mini-Imu è un rebus malauguratamente inserito dentro un fisco che è pure peggio. La confusione, in sostanza, regna sovrana. Perciò almeno per pagare il balzello ‘di scarto’ prodotto dalla Finanziaria, ci sarà tempo fino al 24 gennaio. Allo stesso modo slitta anche il versamento della maggiorazione Tares.
Lo stabilisce un emendamento della stessa legge di Stabilità, che però se da un lato allontana la rata, dall’altro esclude l’ipotesi di rendere l’importo detraibile dalla Tasi. Commercialisti e Caf avranno più tempo per preparare i conteggi, mentre in fatto di Tares una settimana in più servirà ai Comuni per inviare ai cittadini il modello precompilato.
Ora la chiamiamo mini-Imu, ma in realtà è un maxi pasticcio. Nato quando il governo ha deciso di far scontare ai Comuni i rialzi dell’aliquota base dell’Imu 2013 rispetto a quella 2012. Migliaia di sindaci avevano infatti deciso di ritoccare verso l’alto il peso dell’Imposta Comunale prima che fosse stabilita l’abolizione della prima e seconda rata. In quel caso i municipi ottennero la promessa che sarebbe stato versato loro il corrispettivo. Con le ultime evoluzioni della legge di Stabilità il
governo ha deciso che il 40% di quei rialzi siano a carico dei cittadini con la cosiddetta ‘mini-Imu’ e il restante 60% lo onorerà lo Stato.
In base alle stime, circa il 68% dei proprietari residenti di prime case dovrà pagare la mini rata che per i proprietari non di lusso dovrebbe contenersi nell’ordine di poche decine di euro.
